Il progetto nasce dal mio incontro con la fotografa/performer statunitense Francesca Woodman. Nata nel ’58, comincia a fotografarsi a 13 anni e muore a 22. Osservando i suoi autoritratti si ha la sensazione di guardarsi allo specchio: attraverso l’esplorazione dell’infinito potenziale simbolico del proprio corpo, Woodman ci invita a interrogarci sull’identità femminile e a sostare in quella ricerca, che spalanca un abisso. Il femminile non si identifica col genere, è forse un modo di occupare lo spazio, di esplorare, donare, gioire, soffrire e desiderare, è una misteriosa forma di godimento che ‘ha a che fare con l’l’infinito ed è fuori legge ma non fuori corpo’(M.H.Brousse). Un’identità che sfugge alle definizioni (soprattutto quelle del principio maschile, dominante) e rifiuta i nomi propri, che sono Maschere (in una delle sue performance Woodman fa a pezzi il suo nome e rimane nuda, Senza Titolo).In questo senso UNTITLED è una sorta di romanzo di formazione femminile.