UNTITLED_landscape for disappearing angels

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Il progetto nasce dal mio incontro con la fotografa/performer statunitense Francesca Woodman. Nata nel ’58, comincia a fotografarsi a 13 anni e muore a 22. Osservando i suoi autoritratti si ha la sensazione di guardarsi allo specchio: attraverso l’esplorazione dell’infinito potenziale simbolico del proprio corpo, Woodman ci invita a interrogarci sull’identità femminile e a sostare in quella ricerca, che spalanca un abisso. Il femminile non si identifica col genere, è forse un modo di occupare lo spazio, di esplorare, donare, gioire, soffrire e desiderare,  è una misteriosa forma di godimento che ‘ha a che fare con l’l’infinito ed è fuori legge ma non fuori corpo’(M.H.Brousse). Un’identità che sfugge alle definizioni (soprattutto quelle del principio maschile, dominante) e rifiuta i nomi propri, che sono Maschere (in una delle sue performance Woodman fa a pezzi il suo nome e rimane nuda, Senza Titolo).In questo senso UNTITLED è una sorta di romanzo di formazione femminile. 

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Soggetto proponente

Nasce e cresce a Catanzaro e si trasferisce a 18 anni a Roma per studiare all’Accademia d’Arte drammatica Silvio d’Amico, dove consegue il diploma in recitazione. Debutta come giovane protagonista in una produzione del Napoli Teatro Festival, al fianco di Isa Danieli, nell’Ecuba di Carlo Cerciello. Come interprete è diretta da divers3 regist3 teatrali e cinematografich3 tra cui Lilo Baur, Benedetto Sicca, Pupi Avati, Elena Gigliotti, Giuliano Scarpinato, Michele Placido, Francesco Saponaro, Jacopo Gassman, Cristina Mazzavillani Muti, Francesca Archibugi, Khora Teatro, Alessandro Preziosi, Vincenzo Manna, Olga Matsyna (con la quale ha l’occasione di recitare al teatro Boris  Ščukin a Mosca). Come performer e mover studia anche con Gabriela Carizo dei Peeping Tom (presso la Biennale di Venezia), Robert Hayden (Ultima Vez) e Romeo Castellucci, Oscaras Korsunovas. Lavora come performer con Oht (Office for a human theatre)-in coproduzione con Centrale Fies (Dro), Inteatro (Polveriggi) e Festival Internazionale di Lugano. Fonda i Twistinkers con la coreografa americana Jacqueline Bulnes . Dal 2013 collabora con n.O. (Dance first Think later), tra i vincitori del Premio Scenario per Treno fermo a- Katzelmacher (regia di Elena GIgliotti e Dario Aita). E’ autrice, regista e attrice di Odissea Tra(u)m-a e con Elena GIgliotti scrive e interpreta BrechtDance. E’ selezionata per due residenze, MigraMenti 2024 e Dracma Teatro, con il suo nuovo progetto UNTITLED_landscape for disappearing angels Ha registrato diversi audiolibri per Audible e Donzelli Editore, e podcasts per Il Fatto Quotidiano Da qualche anno si dedica anche alla fotografia analogica, diplomandosi presso la scuola Ettore Rolli. Attualmente sta realizzando il progetto di fotomontaggi analogici Spin-Bodies e si sta laureando nel corso di laurea magistrale in Filosofia.

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daniela vitale

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