Una Festa di Carnevale alla fine della Storia, due maschere: la piccola Alice dei romanzi di Lewis Carroll e Alex del film di Kubrick dal romanzo di Anthony Burgess. La bambina guarda quel ragazzo frenetico vestito di bianco e, memore della trama che le è stata cucita addosso, lo scambia per il proprio Bianconiglio, da inseguire per ricominciare il proprio circo narrativo. Alex, dal canto suo, è incastrato tra il finale del film e quello del romanzo: in tensione tra l’istinto di usare violenza su Alice e al contempo fuggire quell’impulso.
Sia Alice che Alex sono maschere di età compresa tra l’infanzia e la preadolescenza e affrontano temi e situazioni relativi al linguaggio: coercitivo quello che perseguita Alice nel suo viaggio, parafrasi onirica di come la bambina vede il mondo degli adulti; anarchico quello ricercato da Alex, risultato di un estremo tentativo di emancipazione dalla violenza del mondo adulto, che non si rende conto di riflettere e della quale cadrà prigioniero.
L’intento è di partire da questi spunti per costruire una scrittura scenica che ponga in cortocircuito le trame, con l’obiettivo di dare vita a una storia nuova.