Un progetto intergenerazionale che coinvolge la popolazione più anziana del posto, insieme agli adolescenti.
E’ pensato a partire da foto personali, in bianco e nero, degli abitanti del posto, dalle quali poi si costruiscono i personaggi con la grande testa in cartapesta e il corpo umano, entità singole e vaganti che si portano dietro una storia, attaccata addosso nei movimenti di danza con , in una busta con degli oggetti, in una valigia, con dei biglietti. Vagano, danzano negli angoli della città, regalano al pubblico degli scritti, brani, frammenti di memorie precedenti, in cui la ita in bianco e nero e ricca di colori interni.
Un lavoro di interazione tra il laboratorio di costruzione dei mascheroni in cartapesta, la scrittura creativa intorno alle storie e la drammaturgia, fil rouge che lega i personaggi.
Nella ritualità che esprime il funerale del Carnevale in Campania, gli uomini mascheroni ritrovano la loro vitalità per un fugace momento, che li porta poi alla Quaresima del tempo che viene dopo. Una peformance poetica e che ritrova in se lapoesia della danza, della narrazione e delle memorie