Le parole verme e inerme non sono anagrammabili senza che si perda il senso dei termini, per cui i due neologismi creati, che danno il titolo alla performance, non formano nessun nuovo significato. Il bozzolo nero, soffocante, pesante ed estremamente scomodo da indossare e spostare, in cui mi infilo e trascino per pochi metri, è l’insensatezza del dolore che mi lascia esausta, sporca e infradiciata. Portare il mio corpo e la mia mente allo stremo della sopportazione è una dinamica che attuo quotidianamente nella creazione delle mie sculture che, ora, per la prima volta indosso.
Merve Remine