Il progetto è un lungo lavoro sullo studio attorno alla figura di Leonardo da Vinci, ma perché?
La sua vita è sempre stata caratterizzata dallo studio, ma dallo studio di qualsiasi cosa, un po’ per fame di cultura e curiosità estrema, ma anche e soprattutto dalla sua distrazione e dalla poca capacità che aveva di focalizzarsi su una cosa sola. Ho trovato illuminante questa caratteristica perché corrispondeva esattamente a come viviamo la vita in questo periodo storico: spezzettiamo la nostra coscienza e conoscenza credendo di avere in mano tutto ma ci ritroviamo con un pugno di mosche. Perché in fin dei conti, Leonardo, era un genio ma non ha mai concluso nulla, compreso il suo capolavoro di Gioconda, incompleta per l’appunto.
Ed anche il suo non riuscire a trovare un posto nel mondo, il suo essere a metà tra l’artista, lo scienziato, l’inventore, il medico, il fisico, il chimico, è una condizione profondissima della nostra attualità.
La domanda è come può inserirsi in un contesto teatrale e performativo?